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Sede di Roma
Nel 2012, in occasione dei cinquant’anni della Fondazione Adriano Olivetti è stato promosso un convegno a Torino dal titolo "Archivi, reti, luoghi di innovazione. L’archivio Adriano Olivetti". Vuoi approfondire? Vai alla pagina dedicata

L’Archivio è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, previo appuntamento. Per informazioni sulle consultazioni o sui Fondi scrivere a archivio@fondazioneadrianolivetti.it, oppure telefonare negli orari di ufficio al numero 06 6877054. 

La Fondazione Adriano Olivetti è da sempre impegnata a promuovere attività di ricerca in ambito accademico e non solo. In particolare incoraggia quegli studi che hanno per oggetto la vicenda imprenditoriale, culturale e politica di Adriano Olivetti e il suo lascito. Oltre alla Biblioteca, i ricercatori italiani e stranieri che ne fanno richiesta hanno la possibilità di accedere a un ricco patrimonio archivistico diffuso tra le sedi di Roma e di Ivrea dichiarato di rilevante interesse storico dalle Soprintendenze archivistiche regionali.

Presso l’archivio di Roma è possibile consultare la documentazione che testimonia cinquant’anni di attività e di progetti promossi dalla Fondazione Adriano Olivetti. Nell’archivio di Ivrea sono conservati i fondi che riguardano le personalità imprenditoriali della Famiglia Olivetti, in particolare quelli che raccolgono le carte private e la documentazione delle diverse attività di Adriano Olivetti, e quelli di Camillo e Roberto Olivetti.


L’ARCHIVIO
L’archivio di Roma si trova presso la sede della Fondazione Adriano Olivetti in Via Zanardelli e raccoglie i materiali che documentano le attività e i progetti della Fondazione dal 1962 a oggi. L’archivio è una testimonianza del ruolo che la Fondazione Adriano Olivetti ha ricoperto negli ultimi cinquant’anni, come istituzione culturale e di ricerca attiva in ambito nazionale e internazionale, impegnata nel promuovere iniziative e studi sempre rivolti all’innovazione, nel solco della tradizione olivettiana.
Di particolare rilievo per la storia politica, economica e sociale italiana, l’archivio è stato dichiarato nel 2004 di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio. Grazie alla collaborazione con la Scuola Speciale Archivisti e Bibliotecari dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, e con il sostegno della Regione Lazio, tra il 2006 e il 2010 sono stati realizzati il riordino complessivo del patrimonio, la catalogazione e l’informatizzazione dell’archivio, di cui è oggi disponibile l’inventario, consultabile sia in formato cartaceo che attraverso il programma GEA di Archivi del Novecento.
Il lavoro ha interessato in particolare le serie archivistiche inerenti la costituzione e le attività svolte nei cinquant’anni di vita della Fondazione con lo scopo di ricostruire anzitutto la storia della Fondazione e il ruolo che questa ha assunto, fin dalla sua costituzione, come centro culturale e di ricerca, in ambito italiano ed europeo.
Ad oggi la consistenza del materiale inventariato è di 754 fascicoli e 210 buste. Estremi cronologici dal 1962 al 2000.


I FONDI

Fondo Sede di Roma
Il fondo documenta cinquant’anni di attività della Fondazione Adriano Olivetti, dalla sua costituzione nel 1962 a oggi. La consistenza del materiale inventariato è di 754 fascicoli e 210 buste e comprende la seguente documentazione:

● la serie "Atti, Statuti e regolamenti", in cui è raccolta la documentazione inerente la costituzione della Fondazione e gli atti e  regolamenti correlati. Estremi cronologici: dal 1962 al 1972;

● la serie "Organi statutari" (con relative sottoserie), riguardante le attività degli organi della Fondazione: il Consiglio d’amministrazione, il Comitato direttivo del Centro Studi e la consulta. Estremi cronologici: dal 1962 al 2001;

● la serie "Ricerche, seminari e convegni", in cui è raccolta la parte più consistente e rilevante dell’archivio, su cui si è maggiormente concentrato il lavoro di riordino e catalogazione; è attualmente oggetto di ricerche archivistiche tematiche, riguardanti le attività svolte dalla Fondazione, dagli anni Sessanta ad oggi. Estremi cronologici: dal 1962 al 2000;

● la serie "Relazioni esterne" (con relative sottoserie), che testimonia le importanti e diffuse relazioni e collaborazioni che la Fondazione ha sviluppato, nei cinquant’anni della sua storia, con organi istituzionali italiani ed europei, con i principali centri di ricerca ed le università, con le fondazioni e gli istituti di cultura, in ambito nazionale ed internazionale. Estremi cronologici: dal 1962 al 2000.

● la serie "Pubblicazioni" (con relative sottoserie), inerente l’attività editoriale della Fondazione, dalla documentazione relativa alle pubblicazioni dei Quaderni della Fondazione e alle collaborazioni con altre case editrici, agli autori e alle diverse attività editoriali collegate. Estremi cronologici: dal 1974 al 1997;

● la serie "Rapporti Fondazione Adriano Olivetti – Associazione Archivio Storico Olivetti" (con relative sottoserie), che riunisce la documentazione storica riguardante l’Archivio di Ivrea, dai suoi nuclei originari - il Centro di documentazione permanente Adriano Olivetti e l’Archivio storico delle personalità olivettiane – alla costituzione dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, nel 1998. Estremi cronologici: dal 1982 al 1997;

● la serie "Amministrazione e contabilità" (con relative sottoserie). Estremi cronologici: dal 1963 al 2000.


Fondo aggregato Angela Zucconi / CEPAS
Il Fondo comprende materiale documentale inerente la costituzione e i rapporti con il Cepas (Centro educazione per assistenti sociali), di cui la Fondazione Adriano Olivetti è stata tra i promotori, specificamente attraverso l’operato di Angela Zucconi. Il Fondo ha una consistenza attuale di 22 faldoni e circa 150 fascicoli. Il Fondo è stato riordinato grazie al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste che ha permesso di avviare il complesso lavoro di catalogazione, nell’ambito del progetto di ricerca “Il servizio sociale tra professionalizzazione, lavoro di comunità e community development” per la cura di Elisabetta Vezzosi.